Usato come dolcificante in molti alimenti, è stato dichiarato “possibile cancerogeno”. Ecco cosa c’è da sapere sull’aspartame.
La sua sicurezza per la salute umana è stata messa in dubbio a più riprese dall’anno della sua commercializzazione, il 1981. Il 14 luglio 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato l’aspartame come “possibile cancerogeno”, ma questo non significa che verrà ritirato dal commercio. Ecco perchè.
Cos’è l’aspartame
L’aspartame è uno dei dolcificanti artificiali più diffusi al mondo. Dal punto di vista scientifico, consiste in un dipeptide formato dal legame di due aminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina, mentre dal punto di vista “pratico” è una sostanza dal sapore estremamente dolce.
Scoperto per caso nel 1965 dal chimico James M. Schlatter, è entrato in commercio nel 1981, e si è imposto negli anni successivi come edulcorante per tantissimi prodotti alimentari. Infatti, rispetto al più tradizionale saccarosio (lo zucchero), ha un potere dolcificante fino a 200 volte maggiore, in che permette ai produttori di usarne pochissimo per ottenere il gusto ricercato.
Gusto che assomiglia molto a quello dello zucchero, anche se talvolta è necessario unirlo ad altri dolcificanti per raggiungere un equilibrio chimico perfetto.
Dove si trova
L’impiego di tale edulcorante artificiale è davvero esteso nell’industria alimentare contemporanea. Riconoscere i prodotti contenenti aspartame è comunque facile: basta trovare sull’etichetta, nella lista degli ingredienti, il numero di classificazione E951.
Volendo fare un elenco più puntuale, possiamo dire che l’aspartame è contenuto in numerose bevande analcoliche, specialmente quelle light dove va a sostituire lo zucchero, così come in yogurt e gelati etichettati come “dietetici”. Lo troviamo poi nelle gomme da masticare, in alcuni tipi di caramelle, e nei cereali per la colazione. Talvolta, è anche impiegato per la produzione di farmaci ed integratori. Bisogna comunque constatare che, in tutti questi prodotti, è presente in quantità piccole, da meno dell’1 a massimo il 6% del limite giornaliero consigliato.
I rischi per la salute: “possibile cancerogeno”
L’OMS, nel 2023, ha inserito l’additivo tra i “possibili cancerogeni”: ciò significa che un largo uso di tale sostanza potrebbe incidere nell’aumento del rischio dell’insorgenza di tumori in una persona. Tuttavia, tale considerazione fa riferimento ad un’assunzione in grandi quantità di aspartame, che, invece, preso nelle dosi fissate dalle autorità rimane non preoccupante per la salute.
Dal 1981 infatti, a seguito di polemiche e dubbi sulla commercializzazione del dolcificante, è stato indicato il limite giornaliero di 40 mg per ogni chilo di peso corporeo, come il massimo che è possibile consumare. Dal momento che una lattina di bevanda analcolica contiene circa 200 mg di aspartame, ciò equivarrebbe a circa 13 lattine da 33 cl consumabili in un giorno.
Più di cento agenzie di regolamentazione, tra cui anche l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, hanno dato il via libera all’impiego dell’aspartame nell’industria alimentare negli anni: quello dell’OMS vuole essere un richiamo alla moderazione.